Fermo Amministrativo: La Guida Completa per non restare a piedi

Il fermo amministrativo è un incubo per molti automobilisti italiani. Un provvedimento che blocca l’utilizzo del proprio veicolo a causa di debiti non saldati, gettando nel panico chi si trova a dover affrontare questa situazione. Ma cosa significa esattamente? E, soprattutto, come se ne esce? In questo post faremo chiarezza su tutto ciò che c’è da sapere sul fermo amministrativo, dalle cause alle soluzioni.

Cos’è il Fermo Amministrativo?

Il fermo amministrativo è un atto con cui un ente creditore (come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’INPS o i Comuni) blocca un bene mobile registrato del debitore – in questo caso, un veicolo – per garantirsi il recupero di somme non pagate. In pratica, il veicolo non può più circolare legalmente fino a quando il debito non viene estinto.

Le Cause: Perché scatta il Fermo?

Le ragioni più comuni che portano all’iscrizione di un fermo amministrativo sono:

  • Mancato pagamento di tasse e tributi: bollo auto non pagato, IRPEF, IVA, etc.
  • Multe stradali non saldate.
  • Contributi previdenziali o assistenziali non versati.

È importante sottolineare che il fermo non scatta all’improvviso. L’ente creditore è tenuto a notificare al debitore una cartella di pagamento e, in seguito, un preavviso di fermo amministrativo, che concede 30 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione.

Le Conseguenze: Cosa succede al veicolo?

Un veicolo sottoposto a fermo amministrativo è soggetto a pesanti limitazioni:

  • Divieto di circolazione: La conseguenza più immediata e grave. Circolare con un veicolo in stato di fermo comporta sanzioni severe.
  • Divieto di rottamazione: Non è possibile demolire il veicolo.
  • Divieto di esportazione: Il veicolo non può essere radiato per l’esportazione.
  • Divieto di vendita? Non esattamente. È possibile fare il trapasso auto anche in presenza di un fermo amministrativo, ma l’acquirente deve essere informato della situazione e il divieto di circolazione rimane.

Attenzione: Il veicolo deve essere custodito in un luogo privato. Lasciarlo parcheggiato su suolo pubblico è vietato.

Come Verificare la Presenza di un Fermo Amministrativo?

L’Automobile Club d’Italia mette a disposizione un servizio gratuito che permette di verificare la presenza di Vincoli e Gravami (come il Fermo amministrativo) su un veicolo.
Come posso verificare la presenza di un fermo amministrativo? (gratis)

Come Cancellare il Fermo Amministrativo: Le Soluzioni

La strada principale per liberare il proprio veicolo è una sola: saldare il debito. Una volta effettuato il pagamento completo, la cancellazione del fermo per i provvedimenti iscritti dal 1° gennaio 2020 avviene d’ufficio a cura dell’ente di riscossione. Per i fermi iscritti in data antecedente, è necessario richiedere la cancellazione al PRA attraverso un’agenzia di pratiche auto.

Esistono però diverse modalità per affrontare il debito:

  • Pagamento in un’unica soluzione: Estingue immediatamente il debito e porta alla cancellazione del fermo.
  • Rateizzazione del debito: È possibile richiedere un piano di rateizzazione. Una volta pagata la prima rata, è possibile ottenere la sospensione del fermo e tornare a circolare. La cancellazione definitiva avverrà solo al saldo dell’ultima rata.
  • Opposizione al fermo: Se ritieni che il fermo sia illegittimo (per prescrizione del debito, vizi di notifica del preavviso, etc.), puoi presentare ricorso all’autorità competente.

Casi Particolari: Veicoli Strumentali e Legge 104

La legge prevede delle tutele per determinate categorie. Il fermo amministrativo non può essere iscritto su veicoli:

  • Strumentali all’attività d’impresa o professionale: È necessario dimostrare che il veicolo è indispensabile per lo svolgimento del proprio lavoro.
  • Adibiti al trasporto di persone con disabilità ai sensi della Legge 104/92.

Circolare con il Fermo: Un Rischio da non correre

Mettersi alla guida di un veicolo sottoposto a fermo amministrativo è una pessima idea. Le sanzioni sono molto pesanti: una multa che può andare da 1.988 a 7.953 euro, a cui si aggiunge la sanzione accessoria della confisca del veicolo.

In conclusione, il fermo amministrativo è una procedura seria con conseguenze importanti. La migliore difesa è agire tempestivamente al ricevimento di una cartella di pagamento o di un preavviso, verificando la legittimità della richiesta e valutando le diverse opzioni a disposizione per la sua risoluzione. In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista per ricevere assistenza.

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Sapere chi ha avuto in precedenza il veicolo che stai per comprare può rivelarsi cruciale per un acquisto consapevole e senza sorprese. La Visura Cronologico Proprietà ti offre uno storico completo dei proprietari a partire dalla prima immatricolazione, fornendoti informazioni preziose come:

  • Possibili utilizzi intensivi o particolari: Un elevato numero di proprietari in un breve periodo potrebbe indicare un utilizzo gravoso o problematiche ricorrenti con il veicolo.
  • Verifica della coerenza della storia del veicolo: Confrontando le informazioni sui proprietari con la documentazione di manutenzione, puoi farti un’idea più precisa di come è stata trattata l’auto nel tempo.
  • Trasparenza e affidabilità del venditore: Conoscere la provenienza del veicolo può aiutarti a valutare meglio l’affidabilità del venditore e la veridicità delle informazioni fornite.
  • Potenziali sorprese burocratiche: Un trapasso auto recente o frequente potrebbe nascondere problematiche amministrative.

Non lasciare che il passato del tuo futuro veicolo rimanga un mistero. Con la Visura Cronologico Proprietà, hai le informazioni chiave a portata di mano per fare un acquisto informato e proteggere il tuo investimento.

Come posso verificare la presenza di un fermo amministrativo? (gratis)

L’Automobile Club d’Italia mette a disposizione un servizio gratuito che permette di verificare la presenza di Vincoli e Gravami (come il Fermo amministrativo) su un veicolo.
La notizia della presenza o meno del Fermo amministrativo è restituita gratuitamente. Per le informazioni più dettagliate sul tipo di vincolo/gravame, è necessario richiedere una Visura PRA (questa volta a pagamento).

Il servizio permette anche di verificare la tipologia del documento che dispone il veicolo (Certificato di Proprietà cartaceo, Certificato di Proprietà Digitale o Documento Unico).

Come si fa la reiscrizione PRA di un veicolo RADIATO D’UFFICIO?

La pratica di Reiscrizione PRA di un veicolo radiato d’ufficio, si effettua con le procedure tradizionali, che andranno ad aggiornare i due archivi singolarmente.
Per questa casistica è necessario cambiare le targhe. Infatti, solo i veicoli iscritti nei Registri storici riconosciuti (veicoli storici), possono conservare le targhe precedenti.
E’ inoltre necessario pagare gli ultimi 3 anni delle Tasse automobilistiche arretrate.

Per quanto riguarda l’Archivio Nazionale Veicoli, è necessario presentare allo sportello dell’Ufficio Motorizzazione Civile una pratica di Reimmatricolazione. Si utilizza la classica modulistica di richiesta, insieme a una Visura PRA dove deve risultare la radiazione d’ufficio.
L’UMC rilascia una Ricevuta propedeutica alla stampa del Documento Unico.

A questo punto è necessario chiedere, alla Regione di competenza, la creazione di un PagoPA per pagare gli ultimi 3 anni delle tasse automobilistiche arretrate.

Per quanto riguarda il registro PRA è necessario utilizzare un Atto di vendita oppure una Dichiarazione di proprietà (entrambi autenticati dal notaio o dall’agenzia).
Puoi utilizzare la Dichiarazione di proprietà solo se tu sei l’ultimo proprietario registrato al PRA.

Con entrambi gli archivi aggiornati e coerenti, sarà possibile stampare il nuovo Documento Unico di circolazione e di proprietà.

Come si fa il trapasso auto per aggiudicazione all’Asta?

Il trapasso auto per aggiudicazione all’asta è una normale pratica di Passaggio di proprietà.

Al posto di un Atto di vendita si trascrive il Verbale di aggiudicazione all’asta rilasciato dall’Istituto Vendite Giudiziarie oppure direttamente dal Tribunale (Atto amministrativo).

Anche per questa pratica è possibile chiedere le agevolazioni Legge Dini (Minivoltura).

Se ancora presente, è necessario riconsegnare il CDP cartaceo.

Se è stato smarrito è necessario che la mancanza del documento sia indicata sul Verbale, altrimenti sarà necessario presentare una Denuncia di smarrimento del CDP/FC.

La stessa cosa andrà fatta se è stata smarrita la Carta di Circolazione/Documento Unico.

Ti consiglio di verificare anche la presenza di eventuali gravami attraverso una Visura PRA (Fallimento, Fermo amministrativo, ecc.).

Normalmente, sul Verbale di assegnazione, è specificata la facoltà di cancellare i gravami presenti.

La spesa da affrontare per questa pratica è quella di un normale trapasso auto (puoi calcolare il costo del trapasso auto) al quale deve essere aggiunta la spesa per la cancellazione degli eventuali gravami.

Posso avere la lista di TUTTE le revisioni effettuate su un veicolo? (non solo dell’ultima)

Prima di effettuare il trapasso auto è consigliabile effettuare alcune verifiche.

Insieme al controllo dei fermi amministrativi, il controllo delle revisioni effettuate è certamente una delle verifiche da effettuare (è anche gratuita).

Il Ministero dei trasporti permette di ottenere la Lista di TUTTE le revisioni effettuate, con l’indicazione del chilometraggio registrato.

Per qualsiasi veicolo, anche quelli non di proprietà, è possibile conoscere:

  • Tipo Veicolo
  • Targa
  • Data Revisione
  • Esito Revisione
  • Km rilevati dall’operatore

I Km rilevati dall’operatore sono quelli che il tecnico della revisione ha potuto leggere sul contachilometri del veicolo, il giorno stesso che ha effettuato la revisione.

Questa indicazione permette di verificare che i km rilevati abbiano un andamento crescente negli anni.

La presenza di un chilometraggio inferiore, rispetto a quello rilevato in occasione della revisione precedente, può indicare un intervento fraudolento atto a “ringiovanire” il veicolo.

Le revisioni visibili sono solo quelle effettuate dopo il 01/06/2018. Quelle effettuate precedentemente non saranno visibili.

Come pagare una multa a Milano Affori

Chi commette un’infrazione può pagare la sanzione prevista con un importo ridotto del 30% ma solo se il pagamento è effettuato entro cinque giorni dalla contestazione, notificazione o dal ricevimento dell’accertamento di infrazione.

Quindi è possibile pagare in modalità ridotta:

  • Verbale di contestazione
  • Accertamento di infrazione
  • Verbale d’accertamento d’infrazione

Per esempio è possibile pagare la multa per divieto di sosta, posta sul parabrezza.
In questo caso il trasgressore può pagare unicamente l’importo della sanzione senza ulteriori costi (come quelli di notifica).
Il pagamento deve comunque avvenire entro i 5 giorni successivi alla data indicata sul foglietto del verbale.

Trascorsi i 5 giorni, previsti per il pagamento, l’infrazione verrà spedita presso l’abitazione del proprietario, tramite un verbale d’accertamento d’infrazione.
Questo verbale viene recapitato tramite raccomandata del servizio postale e si riferisce per esempio:

  • Alle infrazioni per transito sulle corsie riservate o Zone a Traffico Limitato rilevato con telecamera
  • Alle violazioni della sosta quando non vengono pagate nei primi 5 giorni.

Anche in questo caso è possibile usufruire della riduzione della sanzione del 30%, ma sempre se il pagamento è effettuato entro cinque giorni.
Naturalmente il totale da pagare sarà aumentato dalle spese di notifica (normalmente da 7 a 10 Euro).

Il pagamento delle sanzioni al Codice della strada, anche in modalità ridotta, è possibile anche nelle agenzie di pratiche auto del gruppo Sermetra (come la nostra 😉 )

Questo post è stato pubblicato la prima volta il 01/02/2018 su G+

Il fermo amministrativo non interrompe più il pagamento del bollo auto

Per i periodi d’imposta che iniziano dal 1 settembre 2017 in poi, il fermo amministrativo non viene più riconosciuto dalla regione Lombardia come evento che interrompe l’obbligo di pagamento del bollo auto.

Infatti, con la Legge regionale 10 agosto 2017 n. 22, Regione Lombardia ha stabilito che il fermo amministrativo, disposto ai sensi dell’art. 86 del D.p.r. 602/1973 (fermo fiscale), non interrompe l’obbligo al pagamento della tassa automobilistica.

Tale disposizione è applicabile a partire dai periodi d’imposta aventi decorrenza 09/2017, con la conservazione delle scadenze assegnate al bollo auto al momento dell’iscrizione del fermo amministrativo.

Per esempio nel caso in cui la periodicità del tuo bollo auto è maggio – aprile, il pagamento sarà dovuto a decorrere dal mese di maggio 2018.

Puoi rivolgerti a questa agenzia per sapere quando dovrai ricominciare a pagare il tuo bollo auto.

Questo post è stato pubblicato la prima volta il 11/10/2017 su G+

Trapasso auto con dichiarazione di fallimento

Per evitare che il curatore fallimentare o l’assemblea dei creditori possa chiedere la restituzione dell’auto (o dell’equivalente in denaro), non è sufficiente che sia stato autenticato l’atto di vendita ma è necessario che sia stato trascritto il trapasso auto prima della dichiarazione di fallimento.

Infatti il curatore fallimentare può iscrivere nel PRA la procedura di concordato preventivo o di fallimento per tutti i veicoli di proprietà dell’impresa. Questa notizia è facilmente conoscibile attraverso una Visura PRA.

Qualsiasi trapasso auto, effettuato dopo l’iscrizione del fallimento, non è opponibile ai creditori. Questo significa che l’auto, anche se acquistata in buona fede, deve tornare a far parte della massa fallimentare.

Se non è possibile la materiale restituzione dell’auto, per esempio potrebbe essere stata nel frattempo distrutta, è necessario restituire al curatore fallimentare l’equivalente in denaro del valore dell’auto.

Non importa se l’atto di vendita è stato autenticato prima dell’iscrizione del fallimento, quello che conta è che la data di trascrizione del trapasso auto sia anteriore alla data di iscrizione del fallimento.

Lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA) può effettuare nell’arco di pochi minuti:

  1. Visura PRA
  2. Autentica dell’atto di vendita
  3. Trascrizione del trapasso auto

In questo modo è impossibile che vengano iscritti fallimenti nell’arco di tempo che separa la data di autentica dall’effettiva trascrizione del trapasso auto al PRA.