L’articolo di Quattroruote analizza il crescente utilizzo dei Report online sullo storico dei veicoli usati (come quelli di Carfax, Carvertical o Pratico.it) come strumento per rendere più sicure le compravendite tra privati. Questi report, ottenuti tramite targa o numero di telaio, forniscono informazioni utili come sinistri pregressi, storico dei chilometri e numero di proprietari.
Tuttavia, l’articolo mette in guardia su una nuova tipologia di truffa che sfrutta proprio questi servizi. Lo schema più comune prevede che un finto acquirente contatti un venditore mostrando grande interesse per l’auto. Prima di procedere, insiste affinché il venditore, a proprie spese, generi un report del veicolo attraverso un sito specifico, spesso sconosciuto, di cui fornisce il link.
Questa richiesta è il fulcro della truffa, che può avere tre diversi obiettivi:
- Sottrarre il costo del report: Una volta pagato, l’acquirente sparisce nel nulla e il sito, controllato dal truffatore, incassa il denaro, a volte senza nemmeno fornire un documento.
- Rubare dati bancari: Il sito fasullo può essere una pagina di phishing creata per clonare i dati della carta di credito o le credenziali di accesso al conto corrente del venditore.
- Svalutare il veicolo: Il report generato dal sito truffaldino può contenere informazioni false (es. incidenti mai avvenuti) usate dal finto acquirente per negoziare un forte sconto sul prezzo di vendita.
Per proteggersi, il testo consiglia di:
- Diffidare degli acquirenti che insistono per far generare il report al venditore (solitamente è a carico di chi compra).
- Utilizzare solo piattaforme note e affidabili.
- Controllare attentamente l’URL dei siti suggeriti per evitare cloni.
- Non fornire mai dati di pagamento sensibili su siti sconosciuti.
Infine, l’articolo suggerisce di non limitarsi alla sicurezza del report, ma di proteggere anche la fase di pagamento, utilizzando servizi di deposito a garanzia per tutelare sia venditore che acquirente ed evitare le truffe più comuni.